martedì 1 giugno 2010

LA GATKA

Arriva dall'India un'arte marziale forse poco conosciuta ma dal fascino antico e guerriero. La Gatka, la danza della spada che punta direttamente a raggiungere il contatto con il divino, sviluppando al contempo le potenzialità dell'individuo che diventa praticante. Giunge direttamente dalle popolazioni dell'India del Nord, di religione Sikh, popolazioni fiere e combattenti. La leggenda (ma fondata su solide realtà) vuole che, durante la presenza inglese in India, la testa dei Sikh veniva pagata a peso d'oro, tanto era il loro carattere fermo e deciso.

 

I Sikh erano persone pacifiche, dediti alla loro religione, all'agricoltura e soprattutto al commercio. I fini della Gatka erano profondi, l'arte di essere "Santo Guerriero" aiutava ad evolvere spiritualmente, attraverso la tecnica di difesa, liberandosi da molti stress psicofisici ed emotivi e purificando il flusso di energie in circolazione nel corpo fisico e nei livelli più sottili.

 

La spada è l'arma di punta della disciplina.

La spada è come un simbolo che ricorda il potere dell'anima. Apprendendo l'uso della spada, imparando a conoscerla, si impara a relazionarsi con sé stessi e ad andare oltre nella conoscenza di sé.

 

Come arte marziale si presenta semplice da apprendere e soprattutto veloce. Si dice che ai contadini venissero insegnate le tecniche in dieci giorni. In più l'utilizzo di più armi contemporaneamente permetteva sia di combattere diversi avversari allo stesso tempo, sia di utilizzare le stesse tecniche per imparare l'uso di più armi.

 

La Gatka è come una danza che accompagna il praticante ad abbandonarsi, lasciando che la mente allenti la sua stretta, per lasciar fluire la libera espressione di ognuno, la creatività, il motore principale dell'uomo. Proprio l'energia creativa guida alla scoperta delle potenzialità del corpo, facendolo muovere come per gioco, comunicando con la fonte primaria della creatività, la forza della creazione.

 

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